È uno psichiatra di comunità, psicoterapeuta e terapeuta familiare. Nato in Argentina, vive negli USA dal 1989, il Dr. Pakman ha una lunga esperienza clinica con famiglie, coppie e individui ed è conosciuto per un pensiero che si articola tra critica sociale, filosofia ed epistemologia da un lato, e pratica clinica dall’altro. È stato vice-presidente dell’American Society of Cybernetics e dell’American Family Therapy Academy e presidente del Comitato per i diritti umani di quest’ultima. È stato membro dei comitati editoriali di diverse riviste in Nord e Sud America, come in Europa. Il Dr. Pakman è un conferenziere e professore che ha fatto numerosi corsi, seminari e workshops in più di 110 città di Nord e Sud America, Europa e Asia. È stato professore al Polytechnic University di Hong-Kong e dal 2000 ha organizzato corsi estivi intensivi in spagnolo, tenuti in differenti luoghi e frequentati da più di 1200 operatori che occupano ruoli rilevanti in più di 20 paesi e considerano quell’esperienza come il momento di svolta nelle loro vite professionali, da quando questi corsi sono stati fondati negli anni ’70 dal Dr. Carlos Sluzki.
Nella sua pratica saggistica e d’insegnamento, il Dr. Pakman si è focalizzato su situazioni di povertà, violenza e dissonanza etnica attraverso pratica clinica, epistemologia e filosofia; e in generale sulle politiche di salute mentale di comunità e diritti umani, sulla testimonianza e la memoria. Egli ha anche scritto e insegnato estensivamente sulle micropolitiche della vita quotidiana e della psicoterapia, sugli eventi di trasformazione poetica durante i processi terapeutici, e sul ruolo delle immagini e dell’immaginazione per la preservazione delle micropolitiche dominanti così come per l’emergenza di quegli eventi poetici. Pakman ha dunque sviluppato una concezione critico-poetica della psicoterapia.
Il Dr. Pakman è autore di molti articoli e capitoli di libri pubblicati in inglese, spagnolo, italiano, francese e portoghese. È anche il curatore dei lavori di Heinz Von Foerster: Las semillas de la cibernética, e della versione spagnola di Verso un’ecologia della mente, di Gregory Bateson, così come di Introducción al pensamiento complejo, di Edgar Morin.
Il Dr. Pakman è autore di Palabras que permanecen, palabras por venir: Micropolítica y poética en psicoterapia (2011) e di Texturas de la imaginación: más allá de la ciencia empírica y del giro lingüístico (2014), il primo volume della trilogia El espectro y el signo, entrambi pubblicati da Editorial Gedisa di Barcelona. La versione italiana di quest’ultimo libro è stato pubblicato col titolo Immagine e immaginazione in psicoterapia. Al di là della scienza empirica e della svolta linguistica (Traduzione e cura di Gabriella Erba) da Alpes, Roma (2018). Il secondo volume della trilogia, El sentido de lo justo: Para una ética del cambio, el cuerpo y la presencia è stato pubblicato nel 2018.
Nathalie Zajde è psicologa clinica, Maître de conférences all’Università Paris 8 Saint-Denis e responsabile della formazione e della clinica etnopsichiatrica al Centro George Devereux (Parigi). Nell’ambito dell’etnopsichiatria Nathalie Zajde è specializzata nella cura dei traumi individuali e collettivi (genocidi, guerre, catastrofi naturali), nelle violenze di genere e in quelle legate alle migrazioni.
In quest’ambito svolge ricerche sulle problematiche transgenerazionali e ha creato i primi dispositivi di ricerca in psicologia clinica per le famiglie sopravvissute alla Shoah in Francia.
Dal 2003 al 2011, ha vissuto in Burundi (Bujumbura), in Guinea Conakry e in Israele (Tel Aviv e Gerusalemme) dove ha fondato e diretto gruppi di etnopsichiatria.
Professore emerito di Psicologia all’Università di Parigi VIII. Ha fondato il Centre “Geroges Devereux” per l’aiuto psicologico clinico alle famiglie migranti e la formazione di terapeuti. È stato consigliere culturale presso l’ambasciata di Francia a Tel Aviv e Conakry (Guinea).
È stata didatta dell'A.I.P.A. (Associazione Italiana Psicologia Analitica). Membro ordinario della Società Italiana di Psicologia Scientifica e didatta della International Association For Analytical Psychology, è socio fondatore e past president della rivista Eidos e dell'associazione ETNA (Etnopsicologia Analitica) che si occupa della diagnosi e cura di pazienti stranieri e immigrati. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: È come se (Borla, 2001); Dialogare con l'Islam: la psiche tra radicalismo e laicità (Astrolabio, 2004); La psicanalisi di fronte all'Islam (a cura del ministero della cultura di Tunisi, 2005); Lo sguardo che ascolta (Ma.Gi. Editore, 2006).
Anna Maria Sorrentino, specializzata in psicologia e formata come psicoterapeuta familiare, si è a lungo dedicata all'applicazione del modello sistemico e relazionale nell'ambito dei servizi di neuropsichiatria infantile e riabilitazione. In questo settore ha pubblicato Handicap e Riabilitazione (NIS 1987) ed ha formato numerosi operatori dei servizi territoriali sul tema della Psicopatologia infantile e delle malattie invalidanti. Il suo libro è stato tradotto in spagnolo e tedesco. Un successivo volume sull'argomento, uscito per Cortina nel 2006, è intitolato Figli disabili. Si è interessata di autismo e psicosi infantili, pubblicando una ricerca sulle peculiarità di queste situazioni familiari. Attenta ai temi dell'attaccamento nella pratica clinica, è esperta nella presa in carico di famiglie con bambini. Ha inoltre praticato per molti anni terapie individuali di adulti richiedenti, mettendo a punto strategie di integrazione tra il percorso individuale ed opportune convocazioni dei familiari come testimoni e collaboratori del processo terapeutico. Nei casi di disturbi del comportamento alimentare a seguito in particolare le madri e le pazienti.
Nella formazione degli operatori ha individuato nella metodica della ricostruzione del genogramma familiare un'importante risorsa per favorire l'evoluzione personale e le presa di coscienza delle implicazioni cliniche connesse alla rete relazionale.
Pietro Barbetta è stato Direttore del Centro Milanese di Terapia della Famiglia; ora dirige ….. e insegna Teorie psicodinamiche all’Università di Bergamo, membro di World Association for Cultural Psychiatry (WACP) e di International Society for Psychological and Social Approach to Psychosis (ISPS), tiene seminari presso altre Scuole di specializzazione in psicoterapia a orientamento psicoanalitico e sistemico. Ha lavorato in vari paesi europei, nord e sudamericani.
Ha insegnato Antropologia Culturale all’Università di Perugia, dove ha creato l’Istituto di Etnologia e Antropologia Culturale. È stato Presidente onorario del Festival dei Popoli e presidente della Società Italiana di Antropologia Medica e della Fondazione Angelo Celli.
Opere principali:
Laureato in teologia morale e psicologia, con formazione psicoterapeutica. Ha insegnato etica medica nella facoltà di Medicina all’Università Cattolica del Sacro Cuore e bioetica nell’Università di Firenze. Ha diretto il Dipartimento di Scienze Umane dell’Ospedale Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina (Roma) e il Centro Internazionale Studi Famiglia (Milano). È stato componente del Comitato Nazionale per la Bioetica e presidente di numerosi Comitati etici per la ricerca. Ha fondato e dirige la rivista di Medical Humanities Janus (ed. Zadig). Tra le sue pubblicazioni: Chi decide in medicina?, ed. Zadig, Roma.
Altre pubblicazioni
La bioetica. Biografie per una disciplina, Franco Angeli, Milano, 1995.
Bioetica nella professione infermieristica, EdiSES, Napoli, 1995.
Curare e prendersi cura, Ed. Cidas, Roma, 1996 .
Le ragioni della bioetica, Ed. Cidas, Roma, 1999 .
Chi ha potere sul mio corpo?, Ed. Paoline, Milano, 1999.
Bioetica e nursing. Pensare, riflettere, agire, Ed. McGraw-Hill, Milano, 2001.
Medicina e letteratura, (a cura) Ed. Zadig, Roma, 2009.
La medicina in forma narrativa, Ponte Blu Edizioni, 2014.
È professore ordinario di Discipline Etno-antropologiche presso l’Università di Messina. Da oltre venti anni svolge e coordina progetti di ricerca su questi temi in Italia e in Africa. Dal 2007 è direttore della Missione Etnologica Italiana in Tigray-Etiopia e dal 2014 della Missione Etnologica Italiana in Ghana.
Docente di psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza all'Università di Parigi 5, ha sviluppato e dirige il servizio di consultazione di psichiatria transculturale dell'Ospedale Avicenne ed è direttore della rivista transculturale L'Autre. Ha fondato il Diploma Universitario di Psichiatria transculturale all'Università di Parigi 13, Bobigny e Cochin.
Professore Ordinario di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi all’Università di Parma. Titolare di insegnamenti anche presso la Facoltà di Medicina (Corso di laurea magistrale in Infermieristica e Ostetricia) e presso il Dottorato di Ricerca in Psicologia.
Interessi di ricerca: Epistemologia della relazione, con particolare riferimento alle riflessioni di Gregory Bateson, Edgar Morin e René Girard, e con specifica attenzione alle problematiche delle relazioni di cura, educative e d’aiuto, alle dinamiche vittimarie e alle trasformazioni della soggettività nella società contemporanea.
Attività extra-universitarie: formazione in contesti socio-sanitari, educativi, di terzo settore e aziendali; insegnamento presso diverse Scuole di specializzazione in psiciterapia.
Specializzato in psicologia e formato come psicoterapeuta familiare, è stato chiamato nel 1982 a far parte dell’équipe terapeutica e di ricerca di Mara Selvini Palazzoli, con la quale ha pubblicato diversi lavori (tra cui I giochi psicotici nella famiglia, 1988, Raffaello Cortina Editore, Milano; Ragazze anoressiche e bulimiche. La terapia familiare, 1998, Raffaello Cortina Editore, Milano).
Si è a lungo dedicato all'applicazione del modello sistemico e relazionale nell'ambito dei servizi psicosociali. In questo settore ha pubblicato Famiglie in crisi e affido familiare (1986), ha curato Il cambiamento nei contesti non terapeutici (1989) e successivamente riferito la propria esperienza formativa nel campo delle famiglie multiproblematiche in L'assistente sociale ruba i bambini? (1994). Ha fondato nel 1984 il Centro per il bambino maltrattato assieme a un gruppo di colleghi, esperienza riferita in La famiglia maltrattante (con P. Di Blasio, 1988) e nell'ultimo Cattivi genitori (2005).
Inoltre, ha a lungo coordinato un gruppo di colleghi impegnati nei servizi per le tossicodipendenze, mettendo a punto un originale modello interpretativo e di presa in carico (La famiglia del tossicodipendente con R. Berrini, G. Cambiaso e R. Mazza, 1996). I suoi libri sono stati tradotti in francese, spagnolo, tedesco, inglese.
È co-responsabile della Scuola di Psicoterapia “Mara Selvini Palazzoli”.
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