7-8 giugno 2015 Fabrice Olivier Dubosc
La dimensione narrativa in una prospettiva etno-sistemico-narrativa e la sua applicabilità clinica
La dimensione narrativa è l’ancoraggio che ci permette di recuperare il deposito di narrazioni dinamiche delle pratiche terapeutiche tradizionali senza regredire a forme di ritualismo magico inadeguate al momento storico attuale in cui si svolge il processo migratorio, caratterizzato da fortissime tensioni (doppia esclusione) ma anche da molteplici paesaggi e aspirazioni che ricombinano creativamente la ‘traccia ‘ della tradizione e le sfide del confronto con il mondo.
Una delle tecniche narrative di immediata applicabilità clinica è quella junghiana dell’amplificazione. Per collocare questa tecnica in un contesto ESN mi propongo di esplorare il concetto di costellazione da diversi punti di vista e a partire dalla storia di Nostra Signora di Lampedusa e della schiavitù e della risonanza di immagini che dal passato continuano a interpellare la nostra coscienza. Una breve storia dell’immaginazione aprirà nuovi scenari in cui ricollocare il nostro rapporto con le culture tradizionali.
Il tema della sepoltura e della mediazione immaginale. col ‘mondo di mezzo’ saranno centrali in questa esplorazione un po’ labirintica. Vorrei arrivare a proporre anche sul piano esperienziale una visione in cui divinazione e narrazione si incontrano in un modello su cui non far pesare né retaggi arcaici né eccessive razionalizzazioni psicologistiche ma cercando di recuperare i contributi più fertili del pensiero contemporaneo.
Testi di riferimento:
Judith Butler: A chi spetta una buona vita? (Nottetempo 2013)
W.Benjamin: Tesi di filosofia della storia (www.maldura.unipd.it)
Cfr W. Benjamin Sul concetto di storia Einaudi 1997
C.G. Jung – Psicologia analitica e concezione del mondo
F.O.Dubosc. Quel che resta del mondo (Ma.gi 2011), in particolare da pag. 55 a pag. 100
Fabrice Olivier Dubosc, di padre francese e madre italiana ha soggiornato diversi anni in Turchia. Dopo il rientro in Italia ha intrapreso una lunga analisi junghiana. Laureato in psicologia a Torino ha seguito un tirocinio sistemico in ambito psichiatrico e si è specializzato in psicoterapia alla Libera scuola analitica di Milano. L’incontro con Raimon Panikkar lo ha spinto ad approfondire la relazione tra narrazioni individuali e collettive in senso interculturale e interreligioso. Ha partecipato a incontri e progetti interdisciplinari e di formazione in India, Corea, Libano, Marocco, Francia, Spagna e Georgia. Oltre alla pratica psicoanalitica privata si occupa di etnoterapia in diversi ambiti. Collabora come supervisore a progetti per richiedenti asilo. E’ socio dell’ Associazione di Etnopsicologia Analitica (ETNA) e socio fondatore di Interculture International Foundation.